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lunedì 14 novembre 2011

Radical chic

Sono una persona terribilmente polemica, ma – ogni tanto – credo di avere ragione. 

Sì, oggi il libero dibattito democratico è sospeso in Italia: per affrontare l'assalto degli speculatori finanziari, è stato necessario nominare una personalità di prestigio internazionale, che faccia il necessario. Ma da più parti si sente dire: «questa non è democrazia, perché non è il popolo che ha deciso e Monti non è altro che un nominato dalle banche e dal potere finanziario». Il problema è che queste persone non si rendono conto del pericolo. Penso, oltretutto, che la loro sottovalutazione della situazione derivi dal fatto che sono vissuti nella bambagia, provenienti da ricche famiglia che, con default o meno, se la caveranno lo stesso. Ma io penso alla classe media e bassa, agli insegnanti, agli operai, ai liberi professionisti che guadagnano 1200 euro o meno, non a chi mette insieme dai 3500 euro in su. I poveracci, che non sono tali solo per loro demeriti, non posso che perdere dal famoso default, parola chic per non dire fallimento, cioè disastro. 

Il mio sogno di scalata sociale per merito, ad esempio, col fallimento dello stato sociale non solo si arresterebbe, ma svanirebbe. Senza uno stato che investe nelle giovani menti, a prescindere dalla loro estrazione sociale, io non spererei di poter divenire un professore universitario, o almeno non spererei di provarci, come credo di meritare.

Quanto lo stato sociale ha investito su di me? Poco, io penso, ma non pochissimo. In quasi 20 anni tra liceo e università ho avuto: esenzione dalle tasse durante il liceo grazie alla mia media; esenzione dalle tasse all'Università (1,5 euro*4=6000 euro circa), più la borsa di studio comprensiva di vitto e alloggio (la mia famiglia avrebbe speso qualcosa come 300/400 euro al mese più altrettanto di vitto); dopo un dottorato senza borsa (su cui si dovrebbe discutere...), ma con finanziamenti per soggiorni all'estero pari a circa 6/7 mila euro, ho avuto dallo stato italiano 25000 euro per un post-doc a Parigi e uno a Losanna, più 7/8 mila euro dallo stato svizzero per un soggiorno di 6 mesi sempre a Losanna. Lo stato sociale, insomma, ha speso per la mia istruzione sicuramente più di 50 mila euro, cioè una cifra di denaro che la mia famiglia non poteva certo permettersi! E se oggi sono quello che sono, è perché l'Italia e l'Europa non hanno fatto  default

Democrazia, insomma, è offrire pari opportunità a tutti, anche ai pezzenti come me, in base alle qualità personali, aiutando anche chi queste qualità non le possiede. La scelta del Presidente Napolitano di salvare l'Italia dal fallimento, allora, è una delle più grandi prove di democrazia degli ultimi anni, prova non isolata, se si pensa al suo comportamento in relazione alla vicenda Englaro. Oppure preferiamo fare la fine della Grecia? La Grecia è un paese di fatto fallito che conoscerà anni di governo eterodiretto, semplicemente perché ha centinaia di miliardi di debiti con il resto di Europa. Un anno per mettere i conti in ordine e consentire al paese di uscire dalle rovine di un governo folle e incompetente come di quello Berlusconi non è uno scandalo, anzi. 

Uno scandalo, invece, sarebbe se i vari Simonide si dovessero accontentare di lavorare al mercato ortofrutticolo e se solo i figli dei dottori potessero fare i dottori. Ma come dice Contessa, anche il figlio dell'operaio vuole fare il dottore: questa è democrazia, signori miei!

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