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mercoledì 11 settembre 2013

Se il giorno dopo è troppo tardi

Torna alla ribalta, oggi, il tema della pillola del giorno dopo. Una deputata, ieri, si presenta all'ambulatorio del parlamento e chiede le sia prescritta la suddetta pillola, ricevendo una risposta negativa: siamo obiettori. 

Scandalo generale e proteste parlamentari.

«Repubblica» dà spazio alla vicenda, forse senza rendersi conto che la questione è all'ordine del giorno per le persone normali. Persone normali che non prendono il pillolone come contraccettivo regolare (ci mancherebbe altro, oltretutto sarebbero ben poco attivi, se così fosse...), ma che sono costretti a ciò da un incidente.

Un simile incidente è una cosa traumatica di per sé: è un fulmine a ciel sereno, che genera ansia e paure. E non perché i figli siano un trauma, ma perché ci sono momenti in cui sarebbe meglio non averli, per sé e per loro: il mito (che mito non dovrebbe essere) della maternità e paternità responsabile conta, a mio avviso.

La prima cosa che uno pensa oggi, però, non è «oh dio, devo prendere 'sta scarica d'ormoni», ma «mi daranno mai 'sta pillola?». Sì, perché, quando un povero paziente si siede davanti al medico, sconvolto e con gli occhi sicuramente lucidi, quel che si chiede, scrutando il volto del camice bianco, è se costui è del 30% che la dà o del 70% che non la dà. 30%, un numero risibile, che va a sommarsi al numero di farmacie che non vendono il pillolone.

E, se tutto va bene, in fondo ti senti di aver vinto un bel premio, pur nel piccolo psicodramma appena vissuto.

Ma, poi, ti vien da chiederti come diamine un Medico possa negare la pillola del giorno dopo a una sedicenne, come possa non intenerirsi davanti alle lacrime e come possa poi tornare a casa, sentendosi un essere umano. Ci vuole crudeltà e un po' di sadismo per dire «no, sono un obiettore».

Si chiede mai, 'sto obiettore, la sera, prima di amare la propria compagna, che ha forse rovinato la vita di un altro essere umano? Dire no, infatti, significa ritardare comunque l'assunzione della pillola, se non impedirla e, in questi casi, l'efficacia è inversamente proporzionale al tempo trascorso. «Non sono d'accordo», dirà, ma nessuno gli ha mai prescritto di fare il medico, che per definizione è adibito all'aiuto degli altri. 

Ah, dimenticavo. La deputata ha trovato poi un collega dottore che le ha firmato la ricetta. In questa come in altre occasioni, ci sono gli uomini di serie A e quelli di serie B. E, poi, pensi, il caro obiettore, cosa dirà alla figlia, se verrà da lui in lacrime, perché ha avuto un incidente.

«Va be', per questa volta, si può fare una eccezione».

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