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mercoledì 14 novembre 2012

Il Confronto


Quando senti il confronto tra i candidati alle primarie del Partito Democratico, ti viene mente che si tratta di un confronto fra ieri, oggi e domani. 

Vendola parla di un passato che non ci sarà più: le sue frasi sono ricche di verbi all'imperfetto.

Vendola è l'uomo degli "era"

Bersani racconta un tetro presente: il presente regna sovrano o, al limite, un futuro prossimo.

Bersani è l'uomo degli "è"

Renzi prospetta un roseo futuro.

Renzi è l'uomo del "sarà"

E il cuore palpita, quando Renzi parla di "Stati Uniti d'Europa", il mio sogno da quando ero bambino, da quando mi immaginavo di essere il primo Presidente del Consiglio di questa vecchia e accogliente Europa.

Ma la ragione e il pragmatismo, oggi, invocano Bersani, col suo stalinismo e con le sue giacche che ricordano gli anni ’50 di un secolo ormai concluso. Perché, nella tempesta, non si pensa al mare sereno e al cielo terso, ma ad ammainare le vele e ad apprestarsi al peggio, come dice Alceo: νῦν τις ἄνηρ δόκιμος γε[νέσϑω.

Per questo, purtroppo, voterò il presente, in attesa che la tempesta volga al sereno.


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