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domenica 16 ottobre 2011

Simonide teme di essere un fascio

«Oh dio, sto a diventa' 'n fascio». Ieri sera, mentre guardavo il mio amato tg3, ho fatto questo commento, suscitando ilarità. Ma una certa preoccupazione m'è presa. Sono mesi che guardo quasi ogni manifestazione con una certa insofferenza, quasi fastidio. Ma, in realtà, il mio divenire fascio proviene da lontano, dalle proteste del G8 a Genova. Io quelle e queste proteste d'oggi non le capisco proprio, mi dispiace. Non capisco che gusto ci sia a varcare una linea rossa, a tirare pietre alla polizia, a caricare una camionetta dei carabinieri con un estintore, senza pensare che ANCHE le forze dell'ordine sono esseri umani, che per tornare a dormire a fianco al loro partner la sera sparano, in caso ti terrore. Ora, non difendo certo la polizia: so che spesso massacra senza ragione (sono figlio di Sessantottini, caspite!), ma occhio: se vedo un cane rabbioso, non gli metto certo la mano davanti e gli tiro un sasso, sperando che non morda!

Non è solo la forma che mi lascia perplesso, ma anche il contenuto. Gli indignatos protestano contro le banche e gli Stati allo slogan «non paghiamo noi i vostri debiti». Bene, bravi. Ma se non pagate i loro debiti, salta tutto. E qui – scusatemi tanto – vorrei parlare della Grecia, la mia amata Grecia. Sono mesi che lì protestano, giustamente, ma senza rendersi conto che se la Grecia fallisse (ma di fatto è già fallita), la povera gente se la prenderebbe in der posto: non stiamo più a parlare di uno o due stipendi in meno, ma di assenza di salari, di fine della sanità pubblica, dell'istruzione, dei servizi sociali. Fallire, è fallire. Se la FIAT fallisse, non è che poi potreste andare al concessionario e comprare una Panda. Andreste a piedi!

Ma quello che più mi ha fatto girare è lo slogan «azzerate i debiti». Ma si può essere più deficienti? Il debito italiano, infatti, è per la maggioranza in mano agli Italiani per mezzo dei BOT. Non delle banche e degli speculatori finanziari. La gran parte delle famiglie di questo paese è esposta verso lo stato italiano per migliaia di euro, i sudati risparmi che assicurano una vecchiaia tranquilla ai genitori, un anticipo per la casa dei figli, le vacanze, etc. Annulliamo il debito, bene, ma chi ci rimetterebbe veramente sarebbero i risparmiatori, almeno in Italia!

E così passano leggi che realmente dovrebbero indignare. Ieri sera hanno annunciato che il Ministero della pubblica istruzione avrà più soldi. 450 milioni per l'Università e circa 200 per i Licei. Peccato che i Licei interessati saranno quelli privati, ossia quelli per i ricchi, quelli in cui si paga una retta mensile da 500 euro o giù di lì, scuole che sono diplomifici, spesso ideologizzati. Uno scandalo, insomma, quando nella scuola pubblica ci sono strutture fatiscenti, insegnati vecchi e, a volte, incompetenti e, soprattutto, classi da quasi 35 ragazzi.

Una nota positiva, in tutto questo, c'è, però. Il fatto che le manifestazioni possono essere ormai organizzate dalla gente, senza intermediazione: sia quella di ieri che altre sono state organizzate anche tramite i social networks. Questo è un bene, perché non si corre il rischio – o lo si corre meno – di essere strumentalizzati, di essere le pedine del PD o del PDL. 

Ma, come ogni cosa, quello che conta è il contenuto: puoi fare un ottimo arrosto in crosta, ma se condisci con lo zucchero e non col sale, fa schifo. E così, indignarsi perché esistono le banche e i ministeri delle finanze è veramente da cretini, così come sfare una città. Anzi, è controproducente e viene da pensare che certe manifestazioni siano in realtà organizzate da chi è l'obiettivo delle proteste: rubricare i contestatori come terroristi (perché una parte di loro proprio questo è) significa semplicemente lasciare ai potenti le mani libere di fare cosa pare a loro.

A voi, ora, l'ardua sentenza: Simonide è diventato un fascio?

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