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mercoledì 23 maggio 2012

Certo che bisogna essere proprio cretini

Eh sì, dev'esserci un batterio, un virus, una spora, qualcosa... C'è un detto, no? «La mamma dei cretini è sempre incinta»: ok, è vero, ma la gestazione dura 9 mesi e qui i conti non tornano, non tornano proprio. Prendiamo Parma: ci devono essere stati tanti parti trigemellari, altrimenti come ti spieghi tanti voti allo scagnozzo d'un comico cretino? Fino a pochi mesi fa protestavano vibrantemente contro un'amministrazione che spendeva milioni per delle rose mai piantate, e poi, per raddrizzare tutto, scegliete un Grillino. Un Grillino? E un Girino, no? In fondo, il Trota non era così male...

A parte gli scherzi, io (l'intellettuale ateo militante di sinistra critico, etc.?!) comincio ad avere seri dubbi sulla forza e la serietà di una parola tanto nobile e tanto – scusate il termine, ma è d'uopo – 'sputtanata' come democrazia (ἡ δημοκρατία, 'potere del popolo'). Sono scettico, sì, perché, accidenti, se il popolo è bietolone, dove si va a finire? Se faceste un referendum, ad esempio, propositivo (cosa che fortunatamente in Italia non si può fare) con la richiesta di chiudere le banche, abrogare le tasse, avere la fica gratis, vincere facile al superenalotto, truccare le partite della squadra del cuore, beh, ci scommettete che la gente risponderebbe con un bel «sì»? «Ti piace vincere facile?», dice uno spot.

Questa ventata di antipolitica ignorante e caprona mi infastidisce alquanto. Sentire parlare di una Grecia che starebbe meglio fuori dall'Euro, di non pagare i debiti alle banche, di politici ladroni mi manda in bestia. Non tanto perché non ci sia un fondo di verità (c'è sempre), ma perché da una parte non si considera che certe scelte politiche furono avallate dalla pubblica collettività e più volte (il Nano, ad esempio, è vent'anni che rompe), dall'altra non si tiene presente i rischi che si corrono facendo certe affermazioni né il vincolo morale che certe situazioni implicano. Un esempio su tutti: i debiti si pagano. E non dite che la Grecia è fallita per colpa dei politici, vi prego! Io in Grecia ci sono stato molte volte, era un paese che da anni viveva sopra le proprie possibilità produttive. E tutti: sì, spendiamo, viviamo, chissene del domani. È come in America: ogni volta che c'è una crisi economica, la gente perde la casa e il SUV, non perché le banche siano assassine, ma perché chi poteva permettersi 80 mq. in periferia aveva invece una villa con piscina.

Colpa dei politici. Scusate, ma le primarie? Non è questo forse il mezzo migliore per scegliersi i candidati? Oppure volete che il Grillo Troppo Parlante faccia da Catone il Censore? Egli valuta la dirittura morale e penale dei candidati, ma non c'è quel controllo popolare e ferreo che proviene dal voto di migliaia o milioni di persone.

Oppure la democrazia è un mezzo fallimentare. E qualche indizio c'è, purtroppo. Le primarie del PD, ad esempio, eleggono sempre il candidato in pectore (parlo a livello nazionale), mentre il qualunquismo e un certo anarchismo radicale sciocco e sciagurato conduce a posizioni senza senso. Guardate Palermo, dove alle primaria vince uno, Orlando non ci sta, si candida e vince. E chi aveva votato alle primarie cosa pensava? Boh...

Il mondo è diventato complesso, troppo complesso per il populismo. La reazione casiniana è quella del «ci penso io», opzione orrenda, perché è di fatto la scelta di una oligarchia che se ne fotte di chi ogni mattina va a lavorare. Ma c'è una terza opzione? Sì, almeno credo. Puntare sulla scuola, insegnare ai ragazzi a leggere un giornale (che sono ignoranti come capre: ieri sull'autobus una quindicenne, visto un cartello con la foto di Cevenini con scritto «Ciao, Maurizio», ha detto: «Ma chi cazzo è questo?»),  insegnare ai giovani, per poi proporre primarie sia a destra che a sinistra a tutti i livelli, dall'amministratore di condominio al presidente del consiglio. Con obbligo di ricandidarsi nello stesso collegio, sì da rischiare i calci nel sedere se si è operato male nel proprio mandato.

Forse è anche per questo, allora, che sogno d'essere un insegnate, a qualsiasi livello mi sarà concesso. E per insegnare a qualcuno cos'è veramente la δημοκρατία e i suoi rischi, già dall'epoca di Pericle...

1 commento:

  1. Il qualunquismo di cui tu parli, comunque, è stato insegnato alle persone proprio dalle varie campagne elettorali che sono state fatte negli ultimi anni: è prevalentemente qualunquistica l'offerta politica che ci viene presentata. Così si spiega il fenomeno 'Grillo'.

    Molto vera la tua conclusione. Perché, prima di tutto, la scuola insegna a ragionare e a sviluppare senso critico di fronte agli eventi. Come diceva Piero Angela, essa deve semplicemente insegnare a essere INTELLIGENTI.

    Sarà per questo che piazzano bombe nelle scuole? Chissà...

    Non c'entra molto, ma ti voglio bene assai!

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